Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia Trieste |
DICONO
DI NOI (2) E'
recentemente
uscita nelle librerie una pubblicazione estremamente interessante,
intitolata "Viaggio nell'Italia
Sotterranea", scritta dall'amico Fabrizio Ardito per
Giunti Editore.
Bisogna subito precisare che non si tratta di un primo approccio dell'autore al tema delle cavità artificiali italiane, in quanto lo stesso aveva già scritto in precedenza altre due opere di analogo argomento: "Città sotterranee. Quindici itinerari sotto strade e piazze d'Italia" nel 1990 e "Italia sotterranea" nel 2003. Quello che risulta importante per la nostra città è che Trieste viene ampiamente citata in tutte e tre le pubblicazioni. Limitandoci ad analizzare l'ultima di queste, si parla dei nostri sotterranei a pag. 14 (acquedotto teresiano), a pag. 16 (Sotterranei dei Gesuiti), a pag. 18 (Kleine Berlin) ed a pag. 21 (Speleovivarium). Limitandoci ai soli temi cari alla nostra società, vengono descritti con dovizia di particolari i Sotterranei dei Gesuiti, dove si precisa "Anche gli ambienti del sotterraneo, oggi visitabili grazie alla disponibilità della curia dopo i lunghe lavori condotti dai tenaci volontari della Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia, vennero [...] battezzati con nomi degni di un feuilleton: nel vano più ampio, divenuto la Camera Rossa, si apre un pozzo antecendente alla costruzione del complesso, che venne rinominato senza pudore Pozzo delle Anime. Da questo ambiente si può accedere alla scala del campanile che [...] è indicato nello schizzo pubblicato da Il Piccolo con in nome Torre del Silenzio". Viene poi affrontato l'argomento Speleovivarium, ricordando: "Allestito e gestito dalla Società Adriatica di Speleologia, lo Speleovivarium comprende altre sezioni dedicate alla paleontologia, alla speleologia, e allo studio delle cavità artificiali ed è dotato di un piccolo laboratorio biologico creato per lo studio delle forme di vita che popolano il mondo sotterraneo". A completamento del capitolo riguardante Trieste, oltre a descrivere il rifugio denominato Kleine Berlin, si accenna anche all'acquedotto teresiano, opera non facilmente visitabile, ma che presenta sempre un certo fascino. Il libro è corredato da numerose splendide fotografie che evidenziano come l'autore sia evidentemente di estrazione speleologica: immagini che valorizzano i vani sotterranei senza l'utilizzo di falsi colori ed inutili effetti speciali.
Scheda del libro: Al di sotto delle strade e delle piazze delle nostre città è nata una nuova forma di esplorazione, a metà strada tra l'archeologia e la speleologia: mitrei e catacombe, acquedotti e cisterne, cave e rifugi segnano la faccia nascosta dell'Italia. L'autore, giornalista e fotografo, ci guida alla scoperta di affascinanti sotterranei sparsi per la Penisola. Dieci luoghi maggiori e dieci minori vengono raccontati con stile avvincente e con immagini di grande bellezza. Frutto di sofisticata ricerca ed esplorazione tenace, la nuova storia dei sotterranei urbani non può che affascinarci; non a caso in città come Napoli, Siena, Roma e Orvieto il grande pubblico accorre in numero sempre crescente. |
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